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Ideal Work sponsor del restauro sceglie Gatto per illustrare il telo del cantiere

Ideal Work finanzia il restauro dello stemma di Cosimo II de’ Medici a Firenze. Il telo del cantiere porta la firma del grande illustratore Alessandro Gatto

Al via i lavori di restauro dello stemma di Cosimo II de’ Medici posto sopra l’arcata principale della Loggia del Grano a Firenze.
Lo stemma, che versava in uno stato di degrado, è oggetto di intervento finanziato da Ideal Work su progetto proposto da Fondaco (www.fondacovenezia.org), società specializzata nelle sponsorizzazioni culturali.
Ideal Work ha scelto di offrire la superficie del telo di copertura del cantiere ad Alessandro Gatto, uno dei migliori illustratori umoristici a livello mondiale. L’opera ritrae un inedito Cosimo II che osserva la città, affacciandosi dal telo stesso. Gatto ha regalato a Firenze un pezzo originale arte contemporanea nata da un’osservazione ironica della vita quotidiana.

“E’ con grande soddisfazione che ci impegniamo in questo progetto nella città di Firenze, una delle capitali della cultura in Italia” hanno affermato Luca Seminati e Maurizio Pontello, soci e fondatori di Ideal Work “e desideriamo innanzitutto ringraziare il Comune di Firenze, la Soprintendenza, Fondaco stessa per averne reso possibile la sua realizzazione e non ultimo Alessandro Gatto per la straordinaria opera d’arte realizzata . Un intervento nel salotto della città con uno dei suoi simboli che ci inorgoglisce particolarmente”.

La scelta di recuperare lo splendore artistico del ‘600 fiorentino e di dar spazio all’arte del presente di Alessandro Gatto, Ideal Work conferma la propria vocazione alla sperimentazione e la particolare affinità con il mondo dell’arte e dell’architettura.

Lo stemma di Cosimo Dei Medici, un simbolo dell’arte fiorentina e italiana

La loggia cosiddetta “del Grano”, iniziata nel 1619 su progetto dell’architetto Giulio Parigi incaricato dal Granduca Cosimo II de’ Medici e situata tra Via de’ Neri e Via Castellani, svolgeva la funzione di mercato del grano e dei cereali. Il busto di Cosimo II de’ Medici, committente della loggia, troneggia alto sull’arco mediano che guarda via de’ Neri ed è opera di Chiarissimo Fancelli (secondo F. Baldinucci).Il busto è in marmo e Cosimo, armato e con la croce di Santo Stefano, si presenta incorniciato dallo stemma della casata medicea (a sei palle poste in cinta di cui, quella in capo ,in azzurro, armeggiata di Francia e le altre in rosso) sovrastato da una corona mentre, per contro, nella parte inferiore, una testa leonina trattiene, tra le fauci, una delle sei “palle. Al di sotto, sulla chiave di volta dell’arco, un cartiglio, sempre in marmo, recita “egenorum patri”. Risulta ovvia la celebrazione del sovrano che, rappresentato tra i simboli della casata e della città, è appellato come “padre dei bisognosi”, sicuramente in relazione alla funzione della loggia quale sede di deposito e approvvigionamento di beni primari per il sostentamento del popolo.

Alessandro Gatto, il re dell’illustrazione umoristica

Alessandro Gatto è nato nel 1957 a Castelfranco Veneto dove vive e svolge l’attività di grafico e pittore. Ha eseguito lavori per aziende ed enti pubblici italiani e stranieri (Stati Uniti, Canada, Argentina, Messico, Algeria, Inghilterra, Grecia, Svizzera, Germania). Dal 1985 si occupa di illustrazione e grafica umoristica.
Marco Balestracci, scrittore concittadino e grande amico di Amico di Alessandro Gatto ne tratteggia lo stile e interpreta l’opera fiorentina così:
“Non c’è un modo particolare per diventare uno dei più importanti disegnatori umoristici contemporanei. Nel caso d’Alessandro Gatto è soprattutto il modo di pensare che lo rende tale.  Quando ha ricevuto l’incarico di dipingere il telo coprente il restauro del busto di Cosimo II De Medici, Gatto non s’è soffermato sull’effige del condottiero in armi. Niente affatto. Ha pensato piuttosto che, dopo più di 300 anni passati ad osservare dall’alto della Loggia del Grano il passeggio in Via de’ Neri, dovendo rimanere coperto per un po’ di tempo a causa del restauro, Cosimo II gradisse, di tanto in tanto, dare un’occhiata fuori dal telo per sincerarsi che dabbasso tutto procedesse come il solito. Inoltre l’artista ha ritenuto che i fiorentini contemporanei, osservandolo monco da così tanto tempo, desiderassero scoprire le fattezze d’anche solo una mano del Granduca. Il telo è il frutto di queste considerazioni ed è questo modo peculiare d’osservare le cose che sintetizza i tratti essenziali dell’arte di Alessandro Gatto. Nel cinquantanovenne disegnatore/pittore veneto s’amalgamo perfettamente la fantasia, l’intuizione, la decisione e la velocità d’esecuzione. Che per Mario Monicelli sono le qualità del genio.”

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